Distretto Urbano del Commercio
di Busto Arsizio

Busto Arsizio

Palazzo Marliani Cicogna

Nel cuore del centro storico di Busto Arsizio, sulla Piazza Vittorio Emanuele II, antica piazza dùl Conti, si affaccia il palazzo Marliani-Cicogna.

Dopo aver comprato alla famiglia Rasini un edificio cinquecentesco, il conte Luigi Marliani acquistò anche la parte di fossato che vi si affacciava per costruirvi la propria dimora.
Tra il 1624 e il 1653 vennero operate dallo stesso Luigi e dal nipote Carlo una serie di importanti trasformazioni ed ampliamenti dell’edificio. L’impianto della dimora dei Marliani verrà ulteriormente modificato nella prima metà del Settecento.
Attorno al 1820, la famiglia Cicogna Mozzoni, che aveva ottenuto il passaggio di proprietà del palazzo dai conti Gamberana, lo vendette all’Amministrazione della comunità che vi collocò gli uffici comunali e distrettuali. In quegli anni vi si attivarono le nuove carceri sul retro del palazzo, sistemate nell’edificio progettato da Francesco Croce nel 1762 in origine come Casa di correzione per la gioventù ed Albergo dei Poveri.
Dopo il trasferimento della Deputazione Comunale a Palazzo Gilardoni, nel 1862 si deliberarono i lavori di riparazione del palazzo per adattarlo al suo futuro uso: quello di Tribunale del Circondario (da qui uno dei vecchi nomi della piazza antistante: “piazza Giustizia”).
Gli uffici giudiziari vennero spostati nella nuova sede attorno al 1970. La scelta dell’amministrazione comunale fu quella di concentrare nel palazzo una parte consistente dei servizi culturali, in continuità con la presenza della Biblioteca Civica, ivi trasferita già negli anni ’50 del secolo scorso. Oggi il Palazzo ospita, oltre alla biblioteca comunale, anche il museo dedicato alle Civiche Raccolte d’Arte.
Al centro della piazza antistante è stato collocato nel 1958 un monumento ai caduti sul lavoro dell’artista Enrico Manfrini, formato da due stele in granito rosa contenenti tre uomini nudi in caduta; a causa del monumento la piazza è popolarmente indicata come “piazza tri Cù” (letteralmente “Piazza tre Culi”).

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