Distretto Urbano del Commercio
di Busto Arsizio

NEWS E AVVISI

Approvato il Decreto Sostegno: le principali misure

Approvato dal Governo il Decreto Sostegno. Manovra da 32 miliardi complessivi, con contributi alle imprese (senza più il vincolo dei codici Ateco) e per le partite Iva e i liberi professionisti (per la prima volta previsti ristori anche per gli autonomi iscritti agli Ordini professionali). Il decreto contempla anche la proroga della cassa integrazione e la rottamazione delle cartelle esattoriali del periodo 2000/2010 (fino a un importo massimo di 5mila euro).

Qui il pdf del Decreto Sostegno: https://www.governo.it/…/files/Slide_DecretoSostegni.pdf

I sostegni per le imprese

Il ristoro è destinato alle aziende con un fatturato fino a 10 milioni (il tetto inizialmente era di 5 milioni), che hanno subito perdite per oltre il 30% nel 2020.
L’indennizzo non può superare i 150mila euro. Il calcolo viene fatto sulla media della perdita mensile registrata nel raffronto tra 2020 e 2019. A questa base si applica poi una percentuale dal 20 al 60% secondo l’entità del fatturato.
La ripartizione prevede cinque fasce: alle aziende con ricavi fino a 100 mila euro si applica il 60%, a quelle tra 100 e 400 mila euro il 50%, tra 400 mila e 1 milione il 40%, da 1 a 5 milioni il 30% e, infine, il 20% a quelle con fatturato tra i 5 e i 10 milioni.
Rispetto ai precedenti decreti con i ristori, questa volta NON SONO PREVISTI I CODICI Ateco.

Bonus Partite Iva, stagionali e autonomi

Il decreto Sostegni introduce gli aiuti alle imprese e ristori alle partite Iva, che potranno chiedere i contributi a fondo perduto in base alla differenza di fatturato effettivo tra il 2020 e il 2019, che deve essere superiore al 30%. Gli autonomi iscritti agli Ordini professionali entrano per la prima volta nel sistema generale di aiuti.
Il bonus partite Iva, dovrebbe arrivare nel mese di aprile, e consisterebbe in un indennizzo una tantum fino a 3 mensilità per 3.000 euro complessivi.
Per i lavoratori stagionali e dello spettacolo senza partita Iva, indennità una tantum di 2.400 euro.

Fisco, cartelle esattoriali

Stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, affidate dal 2000 al 31 dicembre 2010, fino a 5mila euro e con un tetto di reddito a 30mila euro.
Sospesi fino al 30 aprile i versamenti delle cartelle in pagamento e gli avvisi esecutivi ed è stato prorogato di 12 mesi il termine per le notifiche e di 24 mesi quello della prescrizione. Inoltre, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata il 10 maggio, anziché il 30 aprile, con lo slittamento dei termini delle certificazioni uniche a fine marzo.

Blocco licenziamenti e cassa integrazione

Nuova proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti.
Tredici settimane di ulteriore cassa integrazione con la causale Covid-19, utilizzabili tra il primo aprile e il 30 giugno, per le imprese che hanno la cassa ordinaria. Per le aziende più piccole, che invece hanno la cassa in deroga o Fondo di integrazione salariale, ci sarà un massimo di altre 28 settimane nel periodo tra il primo aprile e il 31 dicembre.
Collegata alla proroga della cassa c’è anche quella del blocco dei licenziamenti economici. Proroga breve, fino al 30 giugno, per tutte le imprese, indipendentemente dal numero dei dipendenti; proroga lunga, fino al 31 ottobre, solo per le aziende coperte dalla cassa integrazione in deroga e dal Fis e del settore agricolo.
Le aziende che ricorrono alla cassa Covid-19 non possono licenziare mentre la usano.

Esonero contratti

I contratti a termine, ferma restando la durata massima complessiva di 24 mesi, potranno essere rinnovati o prolungati senza la necessità di indicare la causale, per un massimo di dodici mesi e per una sola volta.

Congedo parentale

I genitori possono accedere al congedo parentale con una retribuzione al 50 per cento (al momento le due misure sono incompatibili: dunque a chi è in lavoro agile è precluso il congedo).
Questa misura è riservata a tutti i lavoratori dipendenti con figli minori di 14 anni. Ha diritto di richiedere il congedo anche chi ha figli di età compresa tra i 14 e i 16 anni, ma in questo caso senza retribuzione. Per il genitore che resta a casa c’è il divieto di licenziamento e la conservazione, dunque, del posto di lavoro.

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